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Fiamme Azzurre a Perugia

Fiamme AzzurreLa storia degli Assoluti di judo scrive a Crotone, nell’Albo d’Oro, il nome della Fiamme Azzurre Perugia Questo Gruppo Sportivo nato in Umbria nel ’99, entra nel loro decennale con la giusta baldanza e convinzione per aggiornare ancora una volta il libro dei record.

Ed è arrivato anche il momento di dedicare il giusto spazio a tutti i protagonisti, parlando separatamente delle categorie maschili e femminili (rispettivamente 4 e 5 aprile), visto che le nostre valorose ragazze sono state brave a ritagliarsi i loro momenti di gloria

La conquista di tre titoli maschili, massimo di sempre, e il secondo posto nella classifica a squadre (come a Pesaro 2006) acquista un significato unico se si considera che i Carabinieri, comunque molto determinati nel complesso, hanno schierato 16 atleti contro gli 11 del G.S. FF.AA. Il nuovo regolamento ha portato chiarezza: contrariamente ad altre occasioni, non ci sono stati motivi di eccessiva recriminazione.

Per quanto riguarda i nostri, Forse solo l’umbro Fabrizio Lippiello può lamentarsi del trattamento ricevuto nel recupero dei 66kg contro Marco Valentini. I podi sono 5, ma in questo caso il record maschile resta all’edizione di Monza 2007 (sette, con 1 oro, 5 argenti e 1 bronzo). Con l’aiuto delle ragazze, peraltro, anche questo dato viene aggiornato: portando il totale complessivo a 8 medaglie (4 ori, 2 argenti e 2 bronzi).Dietro alle medaglie e ai piazzamenti ci sono soprattutto i sacrifici degli atleti: e anche lo slancio ed il coraggio di ragazzi che hanno sempre voglia di crescere e di rimettersi in discussione.

Si può interpretare così la decisione di campioni come i fratelli Bruyere di cambiare pagina, salendo di categoria nei 73kg e negli 81kg: ed in quest’ottica va segnalato come Fabrizio Lippiello e Matteo Celesti, pur con un palmarèes meno ricco rispetto ai fratelli torinesi, abbiano fatto in modo di scendere rispettivamente a 66kg e a 73kg. In ogni caso è inevitabile che un tale ordine di scelte implichi la necessità di un congruo periodo di assestamento: fisico, tecnico e tattico. Il primo titolo incamerato dalla truppa di Roberto Tamanti e Olindo Rea è stato quello di Francesco Faraldo. Il napoletano è la classica sicurezza: i 66kg sono il suo regno ormai da quattro stagioni. Ma nel judo non si può mai dare nulla per scontato, in questo è il fascino della disciplina: men che meno in un’edizione come quella crotoniate, dove gli esiti hanno avuto più di una coloritura tendente al giallo. I contenuti della categoria, senza Alessandro Bruyere, sembravano più lineari: ma l’iscrizione a sorpresa di Elio Verde, ormai sicuro del posto in azzurro per i 60kg degli Europei di Tbilisi, ha finito per rimescolare le carte. Faraldo ha dato vita ad un match tutto napoletano con il poliziotto nei quarti di finale: i due si conoscono fin troppo bene e le schermaglie si sono prolungate fino al completamento del golden score. In conclusione Francesco ha chiaramente vinto all’antei, con verdetto unanime. Altro momento interessante, quello della finale: la novità di giornata è stata l’italo-svizzero Damian Waser, giovanissimo neo-finanziere di scuola parmense. Qui ha dominato la grande esperienza del campione umbro, benchè Waser si sia fatto valere e – subito un waza-hari - abbia reagito avendo il vantaggio di una maggiore freschezza maturata con una poule di tutto riposo. Almeno rispetto al percorso di Faraldo.

 

Il torneo dei 90kg ha regalato a Lorenzo Bagnoli il primo titolo nella categoria, dopo gli allori plurimi raccolti negli 81kg. Un percorso folgorante, quello del friulano: ed un successo dedicato anche al tecnico personale, Enzo De Denaro, assente in Calabria perchè alle prese con problemi di salute da cui si sta rimettendo. Fatto sta che Bagnoli, sempre più a suo agio nella nuova categoria, con la sua padronanza della scena ha rimesso in discussione anche le possibili scelte dello staff federale in vista degli Europei: fermo restando che il posto per i prossimi Giochi del Mediterraneo di Pescara è ormai suo. E’ sempre più necessario che Lorenzo dimostri anche in campo internazionale la giusta maturità: ma è pure indispensabile che le occasioni adatte gli vengano ora concesse. L’unica apparizione agli Europei, quella di Rotterdam 2005 negli 81kg, non fu esaltante: ma questo è un altro Bagnoli. La finale con il maggiore dei Tomasetti ha avuto solo pochi secondi d’incertezza: dopo mezzo minuto era chiaro a tutti chi fosse il padrone del tatami centrale, fino all’inevitabile ippon che ha piegato il carabiniere.

Il terzo alloro in ordine di tempo ha un sapore particolare: perchè Alberto Borin ha saputo costruire le sue fortune con pazienza e spirito di sacrificio, pagando in passato anche qualche torto arbitrale in occasioni importanti. La consacrazione del gigante veneto passa anche per la finale di Crotone: una battaglia, nei confronti dello stagionato ed espertissimo Despaigne. Il cubano, naturalizzato da pochi mesi, vanta precedenti di tutto rispetto con la nazionale d’origine, ai Giochi Olimpici e ai Mondiali. Borin ha saputo controllarlo con sagacia, poi ne ha spuntato le armi: infine ha sferrato con lucidità un paio di attacchi improvvisi, sfruttando i rarissimi momenti di confusione del campione caraibico. E sommando un paio di sanzioni che alla fine si sono rivelate decisive. Un posto ai Giochi del Mediterraneo anche per lui: bravissimo.

Il bronzo di Giovanni Alessio negli 81kg ha avuto una vittima sacrificale che risponde al nome glorioso di Francesco Bruyere , compagno di squadra, passato dai 73kg agli 81kg, momento non facile per nessuno, anche se Francesco, capitano delle Fiamme Azzurre, possiede un talento superiore.Nella semifinale con Marconcini, giovanissimo neo-carabiniere toscano di ottime prospettive, ha avuto un ruolo anche la voglia di strafare del nostro campione: Francesco, in vantaggio a 40” dalla fine, ha sentito il bisogno di imporre la sua superiorità ed è rimasto punito.Altro piazzamento di prestigio è arrivato dai 90kg: nella categoria che ha incoronato Bagnoli, Simone Tamanti ha confermato di essere in continua crescita. E’ stata anche premiata la scelta del romano di puntare con decisione sulla rassegna tricolore: difficile opporsi con efficacia alle armi di Bruno Tomasetti, il rivale di turno in semifinale, ma probabilmente Simone ha qualcosa da rimproverarsi quanto alla finalina per il bronzo. Facente è un antagonista di livello, cresciuto a due passi da Crotone e galvanizzato dal pubblico di casa: occorreva affrontarlo con una concentrazione che invece è venuta improvvisamente a mancare.Per quanto riguarda gli altri rappresentanti delle Fiamme Azzurre, detto della sfortuna di un Lippiello comunque valoroso nei 66kg, i 73kg non ci hanno regalato momenti esaltanti: troppo acerbi, per la categoria, sia Alessandro Bruyere sia Matteo Celesti. Il folignate ha ceduto ad Alessio Angiletta, il torinese a Gesualdo Scollo: maggiori speranze di recupero per il minore dei Bruyere, naufragate con la sconfitta del forestale siciliano nei quarti per mano di uno scatenato Luca Poeta, poi tricolore.. Da ultimo, lo stesso Giovanni Antignani ha puntato sulla scelta di scendere di categoria, ma la sua esibizione nei 100kg si è limitata all’incontro d’esordio con Fabrizio Nosei. Anche qui si tratta di un punto di partenza: per ripartire con decisione.

 

Crotone da ricordare anche al femminile: la Domenica delle Palme, assolata e piacevole, ha colorato di rosa i i sogni del G.S. della Fiamme Azzurre.L’oro di Elena Moretti ha un bel significato tecnico: perchè in finale c’era l’argento europeo del 2007 Valentina Moscat, tra l’altro dimostratasi in grande condizione per tutto il torneo tricolore. Ora è probabile che, per quanto esaltante ed autoritaria sia stata la vittoria della nostra atleta, il posto della poliziotta torinese per gli Europei di Tbilisi venga salvaguardato dallo staff tecnico federale. Ma è importante che la debuttante bresciana, ora di stanza a Torino, goda della giusta considerazione nel prosieguo della stagione: soprattutto perché, in occasione della finale degli Assoluti, non ha pagato nulla in termini di timore reverenziale alla più titolata ed esperta rivale. Durante il percorso nei 48kg, Elena ha sofferto solo in parte: in avvio nel primo incontro con la napoletana Ugon e poi nella semifinale con la coriacea lucana Tiziana Salvatore. Un match durissimo, che tuttavia non ha lasciato scorie nel successivo combattimento per il titolo: e, guarda caso, in entrambi i casi – Ugon e Salvatore - si è trattato nelle due atlete che hanno alla fine conquistato il bronzo

Della giornata calabrese rimane anche l’immagine delle lacrime di Marisa Celletti dopo aver ceduto di stretta misura, al golden score, nei riguardi della favorita dei 78kg Assunta Galeone. In realtà la giovanissima veneta delle Fiamme Azzurre, a dispetto della tensione che l’ha consumata alla vigilia, ha condotto una rassegna tricolore di straordinaria tenacia e maturità: incontro dopo incontro, non ce n’è stato per nessuna delle rivali. Quando si è trattato di affrontare la neo-finanziera napoletana in finale, Marisa si è inizialmente fatta sorprendere dalla foga della rivale: ma, di azione in azione, la nostra atleta ha preso le misure e ha ribattuto colpo su colpo. Durante il prolungamento c’è stata anche l’occasione per fare il colpaccio: con uno shido a carico di entrambe, è stata proprio la Galeone a rischiare di più la seconda sanzione che – a quel punto – avrebbe fatto la differenza.

Per Sharon Dinasta, invece, il percorso dei 63kg è stato molto accidentato: d’altronde questa categoria, lasciata aperta la porta per i Giochi del Mediterraneo a favore della vincitrice, ha scatenato le mire di molte pretendenti (alla fine l’ha spuntata, con pieno merito, il talento della “coloured” parmense Edwige Gwend) . La torinese ha però pagato nella sfida con la Paganessi, nella semifinale, tutta la durezza dei precedenti incontri: in particolare del match infinito sostenuto nei quarti con Valentina Giorgis. Battere la Gwend nella finale, in ogni caso, sarebbe stato compito davvero proibitivo: ed è stato un merito aver conservato la necessaria concentrazione per superare (ippon) la valida Giorgia Ingravalle nel match che portava al terzo gradino del podio.

 

Il Presidente della FIJLKAM Umbria Dott.Giuseppe Maria Famà, presente a Crotone, ha seguito con grande entusiasmo questi prestigiosi risultati che hanno fatto dell’Umbria la capitale del judo italiano.

Intervistato dalla stampa locale si è dichiarato orgoglioso degli strepitosi successi conseguiti, anche in questa competizione, dal G.S. Fiamme Azzurre Perugia, la cui squadra è stata per quattro anni consecutivi Campione d’Italia.

“ Questa Società, che sono fiero di aver visto nascere nella mia Regione – ha dichiarato il

Presidente Famà - grazie all’entusiasmo e alla capacità dimostrata in varie occasioni da suoi dirigenti,

nel giro di 10 anni è riuscita ad imporsi a livello Nazionale e Internazionale.

Il rapporto di amicizia e di stima che mi lega a tutto il team delle Fiamme Azzurre mi ha fatto vivere con grande coinvolgimento emotivo i risultati conseguiti da questi meravigliosi atleti.

Mi sono sentito veramente felice di poter abbracciare questi ragazzi e queste ragazze che, con le loro splendide prestazioni, hanno dato un grande contributo allo sport e onorato, ancora una volta, i colori della nostra regione.”

Ha così continuato il Presidente Famà : “ E’ mia intenzione rendere permanente la presenza in Umbria delle Fiamme Azzurre, sia perché considero ciò estremamente proficuo per tutto il movimento umbro e sia perché ritengo che la tranquillità e l’ubicazione geografica della nostra Regione possano fornire agli atleti un ambiente stimolante per rafforzare i legami sportivi e umani e idoneo per una pratica di alto profilo della nostra disciplina.

Il mio sogno ad occhi aperti è far diventare l’Umbria il centro di riferimento qualitativo del judo Italiano e ritengo che ciò sarà realizzabile solo e unicamente grazie al fondamentale apporto della Fiamme Azzurre “ .

 

 

I piazzamenti delle Fiamme Azzurre:

 

RISULTATI MASCHILI

 

60kg: 1.Fabio Andreoli, 2.MARCO CAUDANA, 3.Amedeo Accorsi e Fabrizio Piatti, 5.Andrea Pastorelli e Roberto Maserin

 

66kg: 1.FRANCESCO FARALDO, 2.Damian Waser, 3.Elio Verde e Yuri Contegreco, 5.Ludovico Coronese e Antonio Chianese, 11.FABRIZIO LIPPIELLO

 

73kg: 1.Luca Poeta, 2.Fabrizio Chimento, 3.Marco Maddaloni e Giovanni Di Cristo, 5.Andrea Regis e Guido Carnebianca, 10.MATTEO CELESTI e ALESSANDRO BRUYERE

 

81kg: 1.Antonio Ciano, 2.Matteo Marconcini, 3.GIOVANNI ALESSIO e Giovanni Carollo, 5.FRANCESCO BRUYERE e Domenico Porcari

 

90kg: 1.LORENZO BAGNOLI, 2.Bruno Tomasetti, 3.Pablo Tomasetti e Walter Facente, 5.SIMONE TAMANTI e Tommaso Mucchi

 

100kg: 1.ALBERTO BORIN, 2.Yosvane Despaigne, 3.Giovanni Parisi e Gianluca Giaccaglia, 5.Pasquale Iavazzo e Nicandro Buono, 9.GIOVANNI ANTIGNANI

 

classifica a squadre: 1.Carabinieri, 2.Fiamme Azzurre, 3.Fiamme Gialle

 

RISULTATI FEMMINILI

 

48kg: .ELENA MORETTI, 2.Valentina Moscat, 3.Ilaria Ugon e Tiziana Salvatore, 5.Giulia Mongiello e Moira Giusti

 

63kg: 1.Edwige Gwend, 2.Flavia Paganessi, 3.SHARON DINASTA e Valentina Giorgis, 5.Giorgia Ingravalle e Giorgia Mancioffi

 

78kg: 1.Assunta Galeone, 2.MARISA CELLETTI, 3.Roberta Basile e Gilda Rovere, 5.Eva Prayer ed Eleonora Lorenzi

 

classifica a squadre: 1.Fiamme Gialle, 2.Akiyama Settimo Torinese, 3.Fiamme Azzurre



Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Gennaio 2010 23:10
 

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